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Anche gli psicologi vanno dagli psicologi

Di terapeuti in cura e acque profonde.


Nell’approccio psicoanalitico l’analisi personale è uno strumento imprenscindibile per svolgere la pratica clinica. Per questo ormai da quasi due anni mi sdraio sul lettino del mio analista per parlare di me e curare le mie ferite.


Perché?


Perché io credo che lo strumento terapeutico per eccellenza sia il terapeuta stesso. Perché è fondamentale che in noi ci sia lo spazio emotivo necessario ad accogliere l’altro, spazio che non può essere ingombrato dai nostri non-risolti.

Perché mettendoci nella posizione di pazienti apprendiamo qualcosa che non si impara dai libri. Perché è importante saper distinguere ciò che è nostro e ciò che del paziente risuona in noi. Perché per immergerci nel profondo de paziente, dobbiamo prima esserci stati noi.


Un mio docente qualche tempo fa utilizzò una similitudine molto azzeccata per parlare di ciò. Disse che fare il terapeuta è come fare l’insegnante di immersioni subacquee: non puoi portare l’allievo a 40 metri sott’acqua se tu stesso non hai prima imparato a raggiungere quelle profondità.




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